La preoccupante carenza di specialisti in tutta Europa pone enormi sfide ai sistemi sanitari pubblici. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha emanato un decreto, in vigore dall’inizio del dicembre 2024, che regolamenta l’assunzione temporanea di personale sanitario con contratti di lavoro. Si tratta della possibilità di assumere personale medico esterno, i cosiddetti gettonisti. Franz Ploner, consigliere provinciale del Team K, ha chiesto informazioni all’assessore alla Sanità Hubert Messner sull’applicazione di questo decreto. L’assessore provinciale Messner ha risposto che questo decreto non è formulato in modo chiaro, si riferisce solo al personale delle agenzie di lavoro temporaneo e non ha quindi alcuna rilevanza diretta per la nostra Azienda sanitaria.
“Se il decreto ministeriale sia sostanzialmente ininfluente per la nostra Azienda sanitaria, come ritiene l’assessore provinciale Messner, resta da vedere – dubita Franz Ploner -. C’è il rischio che questo decreto possa aggravare la carenza di medici e infermieri specializzati nel nostro sistema sanitario pubblico. È necessario prendere in considerazione altre forme di reclutamento del personale, anche a seguito di questo decreto, per evitare di aggravare ulteriormente l’attuale carenza. Inoltre, l’Azienda sanitaria non ha ancora alcuna competenza su come il riequilibrio del personale influirà sui centri sanitari che stanno nascendo. Non sarebbe quindi una cattiva idea se il personale medico di alto livello desse almeno un’occhiata preventiva a questo decreto legislativo. Dopotutto, l’Alto Adige non ha competenze primarie nel settore sanitario e l’ultimo decreto sul reclutamento del personale è un provvedimento legislativo statale e quindi di portata nazionale”.
Ma cosa dice questo decreto (Gazzetta ufficiale n. 251 del 25-10-2024, decreto 17 giugno 2024)? Le condizioni per l’utilizzo di specialisti, medici e personale infermieristico esterni sono regolate in questo modo: l’organizzazione sanitaria può assumere personale esterno solo in casi di estrema necessità e urgenza, una tantum, senza possibilità di proroga e a condizione che la carenza di personale sanitario non possa essere colmata in altro modo. Deve inoltre essere garantito un orario di lavoro massimo di 48 ore settimanali, con un periodo di riposo di undici ore tra un turno e l’altro. Il decreto specifica anche le tariffe orarie che possono essere pagate a medici e infermieri. Di conseguenza, la tariffa massima per i medici del pronto soccorso e dell’unità di terapia intensiva è di 85 euro all’ora e di 75 euro all’ora in tutti gli altri reparti. Le tariffe orarie corrispondenti per il personale infermieristico sono rispettivamente di 28 e 25 euro. Inoltre, i dipendenti assunti dall’Azienda sanitaria devono soddisfare le stesse qualifiche professionali e gli stessi criteri di ammissione del personale assunto tramite concorso, compresa l’iscrizione all’albo professionale e il certificato di competenza linguistica richiesto.