This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.
Alla Claudiana il cambio di corso di studio e profilo professionale rimane difficile
Le circostanze nella vita e anche i propri interessi professionali possono cambiare. Nel settore sanitario dovrebbe quindi essere possibile che le qualifiche già acquisite vengano riconosciute e che la formazione venga di conseguenza abbreviata. Il fatto che un cambio nelle professioni sanitarie sia tutt’altro che semplice lo dimostra un’interrogazione della consigliera provinciale Maria Elisabeth Rieder.
La consigliera del Team K voleva sapere se i laureati della Claudiana o il personale sanitario già in servizio abbiano la possibilità di effettuare una riqualificazione per un altro profilo professionale offerto dalla Claudiana e se i moduli già completati vengano riconosciuti per il nuovo corso di studi.
La risposta dell’assessore provinciale Messner è scoraggiante e poco chiara: «Gli interessati devono candidarsi nuovamente per questo corso di laurea. Ciò significa sostenere di nuovo un esame di ammissione, per poi presentare una richiesta alla facoltà di medicina dell’università affinché vengano riconosciuti gli esami già sostenuti. Ogni corso di laurea dispone di un proprio piano di studi e di un proprio regolamento. Tutti i corsi delle professioni sanitarie hanno nel primo semestre/anno alcune materie di base comuni, come anatomia, istologia, fisiologia e biochimica. Presupposto per l’ingresso in altri corsi è il parere positivo della facoltà di medicina, che stabilisce autonomamente i criteri per il riconoscimento dei crediti ECTS acquisiti», il che lascia diversi dubbi a Maria Elisabeth Rieder. Il passaggio tra professioni sanitarie risulta quindi difficile, e il riconoscimento dei crediti rimane complicato e poco trasparente. Chi, ad esempio, da ostetrica volesse passare a infermieristica o a un altro corso di laurea, deve ricominciare da capo.
«È difficilmente comprensibile che chi ha già completato un corso di studi o ha anni di esperienza professionale debba ricominciare completamente da zero», critica Maria Elisabeth Rieder. «Anche se molte materie come anatomia, fisiologia o biochimica sono identiche, non esiste un riconoscimento automatico delle prestazioni già effettuate».
In caso di cambio, gli studenti possono sì presentare una domanda di riconoscimento di singoli esami, ma la decisione spetta esclusivamente alla facoltà. Questa stabilisce autonomamente quali prestazioni accademiche vengano riconosciute e se sia possibile una forma abbreviata di formazione. In questo modo, la “permeabilità” tra le professioni sanitarie rimane puramente teorica, ma non praticabile. «Chi desidera crescere professionalmente o passare a un altro ambito sanitario si trova di fronte a inutili ostacoli burocratici – e così perdiamo prezioso personale qualificato», sottolinea la consigliera del Team K.



