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Buongiorno e Guten Morgen all’asilo
Le famiglie di Villandro esprimono pubblicamente il desiderio di poter impiegare anche personale educativo di lingua italiana nell’asilo locale di lingua tedesca. Questo desiderio, tuttavia, finora non è stato soddisfatto. Secondo il consigliere del Team K Alex Ploner, esso dimostra la volontà di cambiamento nel sistema educativo da parte della popolazione, con l’obiettivo di migliorare le competenze linguistiche dei propri figli. Per molti risulta, inoltre, incomprensibile che ciò che è vietato negli asili di lingua tedesca sia invece già realtà in quelli di lingua italiana: la presenza affiancata delle due lingue ufficiali provinciali.
«Il bisogno e l’interesse di offerte aggiuntive plurilingui nei modelli educativi e´ormai fortemente diffuso a livello provinciale, e a ragione. Proprio nei comuni più piccoli, l’introduzione di tali modelli sarebbe un passo importante verso una reale equità educativa. Molte altoatesine e molti altoatesini devono acquisire le competenze in lingua italiana solo in età adulta, con grande dispendio di energie, superando blocchi linguistici e abbattendo pregiudizi. Nelle aree rurali, dove non vivono famiglie di lingua italiana, e quindi le occasioni di contatto linguistico sono scarse, gli svantaggi educativi sono evidenti. Se l’attenzione si concentra esclusivamente su ciò che presumibilmente non è possibile, il potenziale realizzabile rimane invisibile. È quindi necessario intraprendere attivamente nuove strade», è convinto Alex Ploner.
Ora, se i responsabili della politica educativa prendono sul serio i desideri di molti genitori, è il momento dei fatti e non più delle parole. I modelli educativi plurilingui dovrebbero essere rafforzati come opzione aggiuntiva e accompagnati scientificamente. Non si dovrebbe rimanere a singoli e frammentari progetti pilota. L’obiettivo di tali modelli è promuovere precocemente le competenze linguistiche e, soprattutto, rendere possibile una reale convivenza tra i diversi gruppi linguistici. Il modello educativo ladino dimostra che ciò è possibile. Numerose famiglie desiderano per i propri figli un’educazione plurilingue fin dalla prima infanzia. Lo conferma anche il Barometro linguistico pubblicato di recente: oltre la metà delle famiglie di lingua tedesca si esprime a favore.
«La SVP non può più ignorare queste richieste. Esse non provengono solo da famiglie di lingua italiana, bilingui o straniere, ma anche da molte famiglie altoatesine di madrelingua tedesca. Rappresentazioni distorte e falsi miti non aiutano nessuno: servono solo a polarizzare e a ideologizzare il dibattito su scuola, lingua e istruzione. Inoltre, per me vale il motto: ciò che si impara fin da piccoli, da grande non lo si imparerà più, o solo con grande difficoltà. È illogico pretendere dagli adulti una buona conoscenza del bilinguismo o l’attestato di bilinguismo per il mercato del lavoro e la carriera, senza porre già nell’infanzia una base professionale solida», avverte Alex Ploner.
Inoltre, vi sono molte educatrici ed educatori impegnati e qualificati di entrambi i gruppi linguistici, pronti a superare le barriere esistenti. Anche l’economia è costantemente alla ricerca di personale bilingue o plurilingue. Il territorio dispone infine di istituzioni competenti che potrebbero accompagnare questo processo, dal punto di vista tecnico e scientifico.
«Abbiamo aspettato abbastanza a lungo. Ora è giunto il momento di costruire attivamente la scuola plurilingue del futuro, che dovrebbe iniziare con il modello della presenza di entrambe le lingue giá negli asili», conclude il consigliere provinciale Alex Ploner.



