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Caro, più caro, carissimo: lo show milionario della pubblicità ad Anterselva
Quando nel 2026 si terranno i Giochi Olimpici invernali Milano-Cortina, anche l’Alto Adige sarà sotto i riflettori internazionali, non ancora per le medaglie vinte, ma grazie al marketing. La campagna pubblicitaria ad Anterselva, una delle sedi delle gare, costa milioni di euro di denaro pubblico. C’è segretezza sulle cifre destinate alla pubblicità e il Team K si è chiesto il perché.
Il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, ha annunciato nel bilancio supplementare ulteriori 5 milioni di euro per la promozione dei prodotti altoatesini alle Olimpiadi. Particolare rilevante: in una risposta ufficiale al consigliere provinciale Alex Ploner (Team K), Kompatscher ammette che non esistono ancora concetti concreti relativi alle sponsorizzazioni e che i contratti finali con la Fondazione Milano-Cortina non sono ancora stati firmati.
“È irresponsabile pianificare milioni di denaro pubblico senza avere in mano un progetto finito o contratti firmati. A ogni associazione vengono richiesti progetti e budget dettagliati prima di ricevere finanziamenti, per le Olimpiadi, invece, a quanto pare non è così importante” sostiene Alex Ploner.
Particolarmente evidente è la crescita del budget per lo speck altoatesino, passato dai 266mila euro del 2023 a 1.016.000 euro del 2024, con un aumento del 282%. E questo nonostante i produttori di speck generino circa 300 milioni di euro di fatturato all’anno.
“In Alto Adige la politica ha deciso che il contribuente debba coprire i costi pubblicitari di alcuni settori. Altri settori, molto più importanti, come l’artigianato, i servizi o l’industria, possono solo sognarlo. Invece di sprecare denaro pubblico per pubblicità sul latte alle Olimpiadi, la Giunta provinciale dovrebbe piuttosto impegnarsi affinché gli allevatori ricevano un prezzo equo per il loro latte” sostiene Paul Köllensperger.
La domanda centrale rimane: cosa c’entra lo speck con lo sport? Mentre atlete e atleti lottano per le medaglie, l’immagine dell’Alto Adige viene promossa con prodotti gastronomici. Il marchio ombrello “Südtirol” sarà presente alle Olimpiadi con mele, vino, Schüttelbrot e appunto speck. Ma se questo investimento porterà davvero benefici è tutt’altro che sicuro: mancano valutazioni e analisi d’impatto. Inoltre, ancora una volta, manca la trasparenza. I costi esatti di sponsorizzazione restano segreti, secondo la Giunta provinciale per motivi contrattuali. È chiaro solo che la maggior parte dei fondi proviene dai contribuenti, mentre i consorzi dei prodotti pubblicizzati partecipano solo in minima parte. Il Team K chiede più trasparenza e un chiaro bilancio costi-benefici.
Le Olimpiadi saranno sicuramente una buona vetrina internazionale per l’Alto Adige, ma resta da capire per chi. Investiamo milioni in una campagna pubblicitaria dalla cui efficacia non c’è certezza e mentre in altri settori si risparmia, qui scorrono fiumi di denaro per campagne di marketing senza progetti definiti. Che speck, mele, latte o Schüttelbrot si trovino nei menù di Anterselva dovrebbe essere scontato, per questo non servono milioni. E se proprio servissero, dovrebbero essere i consorzi a pagare.



