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I ricci nella Lista Rossa: per la maggioranza non è una priorità

Ad eccezione del sostegno a campagne di informazione e sensibilizzazione nelle scuole e nel museo di Scienze naturali, oggi il Consiglio provinciale ha respinto altre quattro proposte contenute nella mozione di Franz Ploner per la tutela del riccio. Le motivazioni sono le solite frasi di circostanza: tutto già previsto o in fase di pianificazione. “Persino dei benefici della riforma dell’autonomia, che dovrebbe conferire alla Provincia competenze in materia di tutela ambientale, l’assessore Walcher e la Giunta non vogliono più sentir parlare”, lamenta il consigliere del Team K.
La situazione è grave. Secondo l’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN), negli ultimi dieci anni la popolazione di ricci è drammaticamente diminuita. Per questo motivo, il riccio dal petto bruno, presente anche in Alto Adige, è stato inserito dal 2024 nella Lista Rossa delle specie minacciate come “potenzialmente a rischio”. “Con la bocciatura della mia mozione, la maggioranza in Consiglio ha dimostrato ancora una volta di ignorare i problemi”, afferma Ploner.
Come prima misura, Ploner proponeva il divieto dell’uso di robot tagliaerba su tutte le aree verdi pubbliche della Provincia dopo il tramonto e fino a mezz’ora prima dell’alba, per proteggere i ricci. “I robot tagliaerba sembrano pratici, sono silenziosi, elettrici e quindi pubblicizzati come ecologici. Tuttavia, i ricci, attivi al crepuscolo e di notte, sono estremamente vulnerabili: si appallottolano per difendersi invece di fuggire. I sensori dei modelli in commercio non li riconoscono come ostacoli, li travolgono e li mutilano. Purtroppo l’assessore ha distorto la mia proposta, facendola passare come un tentativo di vietare la vendita di questi dispositivi”, spiega Ploner.
Oltre alla tecnologia e al clima sempre più ostile (si pensi ai periodi di siccità), anche l’uomo contribuisce alla riduzione degli habitat dei ricci. La diminuzione degli insetti causata dall’uso intensivo di pesticidi, la cementificazione del suolo, la recinzione dei giardini con reti metalliche e barriere antipolvere, e l’aumento dell’inquinamento luminoso costringono i ricci ad abbandonare il loro ambiente naturale per rifugiarsi in spazi alternativi come parchi urbani, cimiteri e giardini privati, dove però rischiano ancora di più.
Secondo Ploner, la Provincia di Bolzano ha il dovere di agire come difensore degli habitat e delle specie minacciate, se vuole davvero rispettare gli obiettivi ambientali previsti nel programma di governo. “Inserire il riccio tra le specie protette nella legge provinciale sulla tutela della natura, censirne la popolazione in Alto Adige e creare stazioni di soccorso, anche private, per animali feriti. sono misure indispensabili. Se la Giunta provinciale fosse seria riguardo agli obiettivi del programma, dovrebbe promuovere una convivenza armoniosa tra uomo e ambiente. La mia mozione puntava proprio su piccoli passi concreti, ma evidentemente non c’è volontà di agire”, conclude deluso Franz Ploner.
Un nota conclusiva: un robot tagliaerba costa circa 1.000 euro; curare un riccio ferito può costare almeno altrettanto, nei casi gravi anche il doppio.