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Team K: il bando A22 va annullato e la società resa in house
Non c’è tempo da perdere. Domani il Consiglio regionale tratterà un ordine del giorno del Team K che chiede alla Giunta di intervenire con urgenza presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per sollecitare formalmente l’annullamento del bando per l’affidamento della concessione A22, ritenuto dalla Commissione non conforme ai principi del diritto europeo. “Va immediatamente ripreso il percorso di costituzione di una società in house a partecipazione pubblica, già individuata come la soluzione per arrivare a una piena conformità al diritto comunitario della procedura di affidamento della concessione autostradale” sostiene il primo firmatario del documento, Paul Köllensperger.
L’ordine del giorno prende le mosse dalla recente comunicazione della Commissione europea, che è stata una vera e propria doccia gelata per chi confidava che il rinnovo della concessione fosse a un passo. L’8 ottobre è stata infatti notificata all’Italia una terza lettera di costituzione in mora (INFR(2018)2273), evidenziando criticità nel recepimento delle direttive europee in materia di appalti pubblici. Tra le problematiche segnalate figurano anche le modifiche al Codice dei contratti pubblici introdotte nel 2023 e 2024, con particolare riferimento alla trasparenza e alle procedure di aggiudicazione delle concessioni.
“Siamo sull’orlo del precipizio: l’Ue ha bocciato il bando per il rinnovo della concessione di A22, asset assolutamente fondamentale per il nostro territorio. Non parliamo di una partecipata qualsiasi, ma di una società pubblica in grado di generare circa cento milioni di utile annui, che rischia di finire in mani private. Sarebbe un fallimento di proporzioni storiche per questa classe dirigente, in particolare per il trio delle meraviglie Salvini-Fugatti-Kompatscher, roba da dimissioni immediate” attacca Paul Köllensperger.
Sono anni che il Team K si impegna per questa soluzione, peraltro una mozione analoga era già stata approvata in passato dal Consiglio regionale. E su questo tema sono sei mesi che attendiamo una risposta a una relativa interpellanza. Ora il tempo sta per scadere.