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Team K: lo spettro della cava di ghiaia torna ad aggirarsi per Sarnes
Il consigliere provinciale Franz Ploner e il Team K di Bressanone reagiscono con preoccupazione alle dichiarazioni dell’assessore provinciale Marco Galateo riguardo a una possibile ripresa del progetto della cava di ghiaia a Sarnes. “Dopo la foresta golenale, un altro prezioso habitat nella città vescovile rischia di essere distrutto”, afferma Franz Ploner.
Il Comune di Bressanone si era opposto in passato alla richiesta di un imprenditore locale di avviare una cava a Sarnes. Il Tribunale amministrativo aveva sospeso la richiesta, ma due mesi fa è stata presentata nuovamente una domanda di riapertura del procedimento presso l’Ufficio provinciale per le valutazioni ambientali. “In risposta a una mia interrogazione, l’assessore Galateo premette ben tre paragrafi di elogi a questi impianti di estrazione, elencando tutti i possibili vantaggi strategici, economici ed ecologici che offrirebbero cave attive e funzionanti. L’assessore Brunner rincara la dose: alla mia richiesta di un nuovo parere da parte del Comune di Bressanone, afferma che l’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima, incaricata della nuova valutazione, non ha richiesto alcun parere comunale, poiché ciò non è previsto dalla procedura di valutazione ambientale stabilita per legge”, riferisce Franz Ploner.
Nessno però parla delle persone che vivono e lavorano a Sarnes e dintorni. “Lo spettro della cava di ghiaia a Sarns si aggira quindi più che mai tra gli uffici provinciali competenti, nobilitato e sostenuto da una parte politica che culmina nell’affermazione: ‘La disponibilità di risorse locali consente di ridurre la dipendenza dalle importazioni, accorciare le catene di approvvigionamento e ridurre i costi ambientali e logistici legati al trasporto delle materie prime. Questo porta a una maggiore efficienza del ciclo produttivo e a un impatto ecologico complessivo inferiore.’ Semplicemente inaccettabile”, affermano all’unisono il Team K Brixen con Sabine Mahlknecht, Elisabeth Fulterer e Verena Waldboth, insieme al consigliere Franz Ploner.



