This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.
Verde e ombra invece di cemento: dobbiamo raffreddare le nostre città, cominciamo da piazza Magnago!
Temperature oltre i 30 gradi, asfalto rovente, tetti incandescenti. È proprio nelle città che il cambiamento climatico si fa sentire maggiormente. È urgentemente necessario attuare programmi di raffreddamento urbano, in combinazione con il principio della “città spugna”, soprattutto in tempi di precipitazioni sempre più rare ma intense. Questo tema era stato sollevato da Lukas Abram del Team K durante la campagna elettorale comunale a Bolzano e ora viene ripreso dal consigliere provinciale Franz Ploner. La Provincia dovrebbe dare il buon esempio e trasformare la distesa di cemento di piazza Silvius Magnago in un’oasi verde, compatibilmente con il parcheggio sotterraneo sottostante.
La proposta si basa su tre punti principali: l’incarico della redazione di un progetto di rinverdimento della piazza secondo il concetto di “Green City”; richiedere uno studio sul cosiddetto principio della città spugna; coinvolgere la popolazione nella pianificazione e realizzazione del progetto. Sulla base di questo progetto pilota, il Comune di Bolzano – come altri comuni – potrebbe poi “raffreddare” anche altre piazze.
“Volere è potere: l’attuazione della mia proposta non dovrebbe essere un’impresa titanica per la Giunta provinciale”, afferma Franz Ploner. “L’Università di Bolzano, grazie al prof. Stefan Zerbe, ha già condotto nel 2018 e nel 2020 uno studio sul verde urbano e sulla piantumazione di alberi a Bolzano e Merano. Il gruppo di lavoro interdisciplinare, composto da esperti di ecologia, economia, sociologia e antropologia, ha stilato una classifica di 85 specie vegetali e arboree più adatte alla piantumazione urbana, comprese quelle con radici poco profonde, adatte quindi anche sopra i parcheggi sotterranei. A Bolzano, l’attenzione dovrebbe concentrarsi su specie arboree con chiome capaci di offrire un maggiore effetto rinfrescante, su un suolo coperto da vegetazione invece che da asfalto o porfido”, spiega Ploner.
“Un albero sano e ben piantato fornisce ombra, immagazzina CO₂, trattiene le polveri sottili e, grazie all’evaporazione, può ridurre la temperatura percepita nell’ambiente urbano di almeno dieci gradi. Un ulteriore effetto positivo è la capacità del sistema radicale e del terreno circostante di immagazzinare grandi quantità d’acqua nel medio termine. In questo modo si può trattenere l’acqua piovana e alleggerire la rete fognaria urbana, soprattutto in caso di piogge intense. Tuttavia, per farlo, l’albero urbano ha bisogno di un terreno adeguato. In questo senso si è dimostrato efficace il principio della città spugna, sviluppato nei paesi scandinavi e già applicato con successo da decenni a Stoccolma e in altre città. Anche in Austria sono già partiti progetti pilota”, spiega l’architetto Lukas Abram del Team K Bolzano.
“È tempo che la città di Bolzano avvii un programma di raffreddamento urbano e il Consiglio provinciale dovrebbe dare il buon esempio, dando un segnale proprio davanti alla propria porta di casa”, conclude Paul Köllensperger.



