“Le situazioni nei vari comprensori dell’Alto Adige sono diverse, per questo sarebbe opportuno prevedere un sistema semaforico come previsto dall’Ue, che andrebbe a segnalare la gravità della situazione relativamente alla pandemia. In questo senso è necessaria anche una maggiore trasparenza, da ottenere attraverso una banca dati online sui dati relativi ai contagi” affermano Paul Köllensperger e Franz Ploner.
Il Governo adotta periodicamente misure che trattano allo stesso modo l’intero Paese, senza considerare le diversissime situazioni che concretamente vivono i territori. Lo stesso accade nella nostra provincia, dove l’incidenza dei contagi può essere anche molto differente. Sarebbe quindi opportuno considerare diversamente i singoli comprensori, per evitare misure che riguardano in modo indifferenziato l’intera provincia e in questo senso si consideri l’allarme lanciato a marzo dall’Istituto Robert Koch per l’Alto Adige.
“Serve flessibilità, modulando gli interventi e anche la comunicazione alla popolazione e ai turisti in modo differenziato, per comprensori e anche comuni se opportuno, a seconda del numero di infezioni”, ha detto il dott. Franz Ploner.
Si cerca di andare in questa direzione sia a livello europeo che in Alto Adige, come abbiamo sentito recentemente dall’assessore Schuler. Un sistema semaforico come previsto dall’Ue sarebbe quindi utile e proprio oggi i ministri europei della Sanità stanno discutendo la proposta, per coordinare a livello comunitario le azioni per valutare il rischio sanitario nelle singole regioni. Il Team K sosterrà qualsiasi iniziativa che vada in questa direzione.
Oltre al sistema a semaforo, una presentazione trasparente dei dati sulla diffusione del coronavirus è un altro importante presupposto per informare adeguatamente i cittadini. “La Giunta provinciale dovrebbe creare una banca dati con informazioni aggiornate circa le distribuzioni delle infezioni nei comprensori e nei comuni, per identificare le zone a rischio e consentire quindi il contenimento della diffusione del virus. Il Tirolo ha già creato un database di questo tipo, viene aggiornato due volte al giorno”, concludono Franz Ploner e Paul Köllensperger.