Oggi è stata approvata in Consiglio provinciale la cosiddetta legge UNESCO. Essa regola la gestione delle denominazioni UNESCO, come le Dolomiti. Di per sé, si tratta di una legge ben formulata e importante. Paul Köllensperger ha colto l’occasione per presentare un emendamento per impedire la svendita delle nostre montagne. È ancora ben impressa nei nostri ricordi la (s)vendita di 900 m² di terreno demaniale sotto il Catinaccio nel cosiddetto “Gartl” da parte della Giunta provinciale a un privato. Respingendo l’emendamento la Svp ha dimostrato ancora una volta da che parte sta.
“I membri della Giunta provinciale targata Svp-Lega – che si riempie la bocca di belle parole come ‘sostenibilità’ organizzando costose conferenze internazionali – hanno regalato un pezzo di paradiso nel Catinaccio. Il motivo? Il terreno non ha alcun “fine istituzionale”. In pratica chiunque può comprare un pezzo di Dolomiti. La nostra petizione contro la privatizzazione del nostro ‘Gartl’ ha raggiunto oltre 50.000 firme. È incredibile che la Giunta provinciale disponga con tanta noncuranza di un bene comune che appartiene a tutti noi. A maggior ragione se stiamo parlando di montagne che sono patrimonio mondiale dell’UNESCO. Avevo già presentato un disegno di legge ad hoc che avrebbe dovuto evitare il ripetersi di casi simili in futuro. La maggioranza l’ha respinto. Oggi, trattando la legge UNESCO, la maggioranza avrebbe potuto dimostrare di aver imparato qualcosa. L’assessora Hochgruber Kuenzer ha dichiarato di aver acquisito maggiore sensibilità sulla materia e di aver imparato dagli errori del passato, ma avendo bocciato il mio emendamento odierno la Giunta provinciale si tiene le mani libere anche in futuro. Mi chiedo perché?” commenta un indignato Paul Köllensperger.
Bocciato anche un emendamento del Team K, che impegnava la Giunta provinciale ad acquisire delle prese di posizione dell’AVS e del CAI e un parere della Fondazione Dolomiti UNESCO per tutti quei piani o progetti che possano pregiudicare l’integrità o il valore del patrimonio mondiale UNESCO delle Dolomiti. Ma la SVP vuole evidentemente lasciare aperta una scappatoia anche in questo caso, la raccolta di pareri resta infatti facoltativa.
Un vero peccato, perchè la legge approvata oggi sarebbe stata una buona occasione per dimostrare chiaramente che si vuole porre fine alla svendita delle montagne una volta per tutte.
“Alla fine abbiamo votato a favore della legge perché garantisce che la materia rimanga sotto la Fondazione UNESCO e che la montagna non venga dirottata dall’IDM e diventi quindi un mero strumento di marketing. Il riconoscimento da parte dell’UNESCO comporta un obbligo morale di tutela, di informazione e sensibilizzazione sul valore e sull’unicità delle Dolomiti”, afferma Alex Ploner in merito al disegno di legge trattato oggi in Consiglio provinciale.