Il Governo ha prorogato lo stato di emergenza per l’epidemia fino a gennaio e nei prossimi giorni sarà introdotto l’obbligo generale di indossare le mascherine all’aperto. “Le misure dovrebbero essere proporzionate e l’obbligo della mascherina all’aperto non va in questa direzione”, hanno detto Paul Köllensperger e il dott. Franz Ploner.
Probabilmente già domani il Governo approverà tramite decreto una serie di misure ulteriormente restrittive, rendendo tra l’altro obbligatorio l’uso delle mascherine all’aperto.
“Troviamo questa misura del tutto inopportuna, quando sono assurde le regole non vengono poi rispettate dai cittadini perché incomprensibili. Perché dovrei indossare una mascherina quando sono solo o quando mantengo le distanze di sicurezza? Se in occasione di eventi sportivi, il numero massimo di spettatori ammessi negli impianti verrà radicalmente ridotto, potrebbe significare la fine della stagione per molte società sportive, come l’Hockey Club Bolzano, che vivono anche dei proventi dei biglietti venduti agli spettatori. Anche qui mi chiedo: ma se la distanza e le norme igieniche sono rispettate all’interno, perché non si può permettere a un maggior numero di persone di entrare negli stadi?”, dice Paul Köllensperger. Che conclude: “Roma continua a considerare in maniera uniforme tutto il Paese senza differenziare tra i singoli territori. Questo maneggiare allegramente i nostri diritti fondamentali e la nostra autonomia, per decreto, è inoltre inaccettabile”.
Sulla stessa lunghezza d’onda è anche il dott. Franz Ploner, considerata la situazione in Alto Adige: “L’obbligo ha senso se la distanza tra due persone è inferiore a un metro. A scuola, i bambini sotto i dieci anni sono più traumatizzati dalle maschere che protetti. Al liceo, invece, il tasso di infezione è un po’ più alto, quindi bisogna prestare maggiore attenzione. La situazione in Alto Adige è comunque stabile. I reparti di terapia intensiva sono vuoti, gli ospedali riescono a gestire la situazione e il numero crescente di positivi può essere spiegato con l’aumento dei test. La cautela è ancora necessaria, ma queste misure sono eccessive e al momento sono fuori luogo”.
Il Team K si appella al Landeshauptmann Arno Kompatscher e alla Giunta provinciale per valutare un possibile inasprimento delle misure di sicurezza in Alto Adige sulla base dei decreti romani in maniera proporzionata e adeguata alla situazione epidemiologica nella nostra provincia.