“Basta con gli stereotipi!” è il motto della Giornata mondiale della sindrome di Down che si celebra il 21 marzo. Quest’anno, l’organizzazione-ombrello Down Syndrome International ha deciso di promuovere il tema della giustizia sociale per le persone con questa disabilità. Oltre alla sensibilizzazione della società sui problemi delle persone con sindrome di Down e delle loro famiglie, la sfida politica continua a essere il garantire a queste persone un mercato del lavoro inclusivo.
“La data scelta per celebrare questa Giornata mondiale – il 21/3 – non è casuale: con la sindrome di Down, nota anche come Trisomia 21, il cromosoma 21 è presente tre volte invece di due. Migliorare l’inclusione è il tema centrale della Giornata mondiale della sindrome di Down e le nostre società sono chiamate a informare, educare e migliorare l’accesso all’istruzione, al lavoro e alla salute per i nostri fratelli e sorelle con un cromosoma in più”, sostiene Franz Ploner.
“Vorrei un Alto Adige in cui un numero ancora maggiore di persone con sindrome di Down e di persone con disabilità in generale siano impiegate negli asili, nelle case di riposo, nell’amministrazione provinciale e nei centri di aggregazione e ricevano un regolare contratto di lavoro con una relativa, giusta retribuzione. Le leggi parlano chiaro e devono essere rispettate. Ma il discorso vale per l’intera economia e i diritti devono essere garantiti pienamente e davvero a tutti”, continua Alex Ploner.
Il problema dell’implementazione di un mercato del lavoro inclusivo è lo stesso in tutta Europa: mancano assistenza al lavoro, supporto professionale, finanziario e pratico. L’Italia e l’Alto Adige sono considerati un modello grazie al loro ruolo pionieristico in materia di scuole inclusive. “La partecipazione e l’inclusione delle persone con sindrome di Down viene promossa durante gli anni scolastici, ma questo deve continuare anche in seguito, quando si affacciano sul mercato del lavoro”, è convinto Alex Ploner.
Purtroppo le persone con sindrome di Down sono ancora troppo spesso giudicate in base a standard di rendimento professionale inaccettabili. Certo, hanno velocità diverse, ma hanno altri pregi. La politica deve dare l’esempio, agire e dare il proprio contributo alla realizzazione di una società più inclusiva. Questo impegno deve essere tangibile anche al di là della Giornata mondiale della sindrome di Down, secondo il motto “Cari politici, io non sono una diagnosi, sono una persona”.