La situazione è questa: migliaia di alloggi lasciati sfitti dai loro proprietari da un lato, e l’Ipes che riesce a soddisfare solo un terzo della richiesta di alloggi sociali dall’altro. E intanto continuiamo a cementificare il già scarso territorio. Uno scenario paradossale quindi, sul quale la politica avrebbe l’obbligo di intervenire. E quindi: perché l’Ipes non cerca di recuperare parte dello sfitto per il mercato abitativo sociale evitando di acquistare a caro prezzo terreni da destinare a nuovi condomini? Il tutto dando a molti proprietari di alloggi sfitti quella sicurezza di vedersi pagato il canone e restituito in perfetto condizioni l’appartamento alla scadenza del contratto.
Proposta semplice e di buon senso, tre obiettivi centrati in un colpo solo: più alloggi disponibili per gli affitti a canone sociale senza il rischio di aumenti degli affitti, più proprietari di alloggi sfitti che si trovano una controparte affidabile – l’Ipes – e una minore necessità di edificare e quindi un risparmio in termini di consumo del territorio rispetto ad oggi, dove l’Ipes continua a costruire nuovi condomini nonostante si calcoli siano 29mila circa gli alloggi sfitti in provincia.
La proposta l’abbiamo inserita in una mozione che in particolare prevedeva l’impegno per la Giunta di implementare degli incentivi per i proprietari di appartamenti tenuti vuoti ad affittarli all’Ipes, con una proposta di locazione a un canone accettabile da definire, incamerando il canone sociale versato dall’inquilino e integrandolo con una cifra pari alla differenza tra lo stesso canone sociale e quello pattuito con i proprietari, a carico del bilancio pubblico. A differenza degli attuali modelli di contributo al canone di locazione non sussisterebbe il rischio di aumento degli stessi canoni. L’Ipes riuscirebbe a soddisfare una quota ben maggiore delle domande di alloggio sociale, che attualmente si attestano intorno al 30%. Una proposta quindi che viene incontro alle esigenze dei proprietari degli appartamenti lasciati sfitti, nel senso che li tutela, mettendoli nella condizione di rapportarsi con un ente pubblico affidabile che garantisce il versamento dei canoni di locazione e la restituzione dell’immobile nelle medesime condizioni in cui è stato inizialmente consegnato. Tutto ciò condito da un minor consumo di suolo per costruire nuovi alloggi a fronte di migliaia di alloggi sfitti. Ma niente da fare, per la maggioranza evidentemente conta di più la parte politica che presenta una proposta rispetto al buon senso della stessa.
Paul Köllensperger